Comunicato Stampa del 09/11/2001

L'Italia ha un nuovo Parco Nazionale

Non solo cattive notizie sul fronte della politica nazionale dei Parchi.
E' nato il Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, avvenuta a fine ottobre, del decreto istitutivo (che porta per altro la data di maggio e la firma dell'allora Ministro Bordon) giunge al termine un lungo lavoro istruttorio che arricchisce l'Italia di un'altra grande area protetta (la ventunesima a titolarità nazionale).
Si tratta di circa 26.000 ettari (i tre quarti in Emilia, il resto in Toscana) di grande pregio, che divengono Parco nazionale grazie ad una intensa attività di concertazione che ha visto protagonisti tutti gli attori istituzionali riuniti in un Comitato di Coordinamento composto, oltre che dal Ministero, dalle due Regioni, dalle quattro Province, dai 15 Comuni, dalle quattro Comunità Montane e dai due Parchi regionali del Gigante e dell'Alta Val Parma.
La procedura seguita, se non ha consentito di risolvere in modo definitivo tutti i problemi di perimetrazione -le due preziose aree dei Gessi triassici e della Pietra di Bismantova sono esterne al perimetro, ma una norma impone al Parco di definire rapidamente delle zone di collegamento-, ha però consentito, per la prima volta in Italia, di far nascere un Parco sulla base dell'individuazione precisa degli elementi che ne dovranno assicurare insieme tutela e sviluppo.
Il Comitato istituzionale ha infatti licenziato, insieme all'intesa sul perimetro, un documento riguardante lo sviluppo sostenibile dell'area e il decreto ministeriale ne cita espressamente i dieci punti come elementi costitutivi: in pratica le premesse per il Piano economico e sociale.
Ora, dopo la soddisfazione per il risultato raggiunto, si auspica che vengano bruciate le tappe per le nomine degli organi così da avere al più presto il nuovo Ente operativo.