Il Parco
  • Gestore: Consorzio del Parco fluviale Regionale del Taro
  • Sede: Corte di Giarola - Strada Giarola, 11 - Collecchio (PR)
  • Tel.: 0521-802688
  • Fax: 0521-305732
  • E-mail: info@parcotaro.it
  • Superficie: circa 3.000 ha
  • Provincia: Parma
  • Istituzione: 1988




Il Parco accompagna il corso del Taro per un tratto di circa 20 km da Fornovo alla via Emilia. In oltre 3000 ha di territorio sono custoditi numerosi valori dell'antico paesaggio fluviale, altrove ormai scomparsi o fortemente compromessi. Con la L.R. 11/88 è stata istituita l'area protetta che deve assolvere il compito di salvaguardare il complesso di ambienti creati dal divagare dell'acqua nell'ampio alveo ghiaioso. Il riconoscimento del pregio naturalistico non esaurisce lo scopo del Parco, infatti il punto forte della gestione è quello indirizzato alla promozione di comportamenti di maggiore cura del territorio, particolarmente auspicati in quest'area ad elevato tenore economico e sede di importanti attività produttive che rendono assai vulnerabile la qualità ambientale.
Il contrasto tra l'uso produttivo degli spazi e delle risorse e la permanenza di angoli naturali non deve suggestionare negativamente il visitatore, questa contraddizione deve invece accendere una riflessione sulle nostre capacità di invertire i processi di deterioramento. Il Parco, anche se a fatica, intende dimostrarlo. Specialmente rendendosi sempre più leggibile, con iniziative di divulgazione che possono riportare la gente a fruire delle rive del fiume, sia attraverso le opere di manutenzione degli ambienti naturali relitti sia attraverso il ripristino di quelli degradati.
Per chi vuole scoprire cosa c'è nel Parco, ecco qualche indizio.
L'ampio alveo è intersecato da rami attivi che separano grandi isole di ghiaia, mentre rami secondari, solo periodicamente inondati danno luogo a zone umide temporanee. Al di sopra delle ripide scarpate erose dalla corrente, si incontrano boschi macchie cespugliate e praterie aride. La flora è particolarmente vistosa in periodo primaverile e, per i più appassionati può essere di grande soddisfazione una passeggiata alla ricerca di rarità botaniche come la Tamerice europea o la Tifa di Laxmann, o anche per il piacere di riconoscere le vistose orchidee seminascoste dagli steli d'erba.