Parchi In Rete - Regione Emilia-Romagna

Parchi In Rete - Regione Emilia-Romagna E' stato il primo parco istituito in Emilia Romagna, a tutela di un raro esempio di bosco pedecollinare sopravvissuto per secoli come riserva di caccia della nobiltá parmense, dai Farnese ai Carrega.
L'area, dolcemente ondulata, si estende sui terrazzi fluviali tra il Taro e il Baganza ed é movimentata dall'alternarsi di splendidi boschi, siepi, prati e laghetti artificiali, come in un grande parco all'inglese. Vi crescono molte specie arboree autoctone come cerro, rovere, carpino bianco, piante introdotte dall'uomo in passato a scopo alimentare come il castagno, e specie ornamentali intorno alle antiche residenze nobiliari, come il celebre Casino dei Boschi. Particolare é la presenza del faggio che, messo a dimora agli inizi del secolo scorso, ha trovato modo di acclimatarsi nelle zone fresche del parco, ben al di sotto della sua naturale fascia di distribuzione. Talvolta ai boschi misti di latifoglie si affiancano anche boschi di conifere di origine antropica. A primavera il sottobosco si illumina di colorate fioriture e nelle radure compaiono diverse specie di orchidee selvatiche. Simbolo del parco é il capriolo, molto diffuso e avvistabile con relativa facilitá. La fauna annovera anche molte altre specie favorite dalla varietá di ambienti: le aree boscate sono frequentate da picchi, ghiandaia, sparviere, e ben rappresentati sono anche gli anfibi e rettili, tra i quali la testuggine palustre, che abita gli specchi d'acqua del parco e soprattutto il Lago delle Navette.


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