La diversitá biologica ed ecologica
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Ogni territorio ospita una piú o meno elevata variabilitá di organismi viventi, piante ed animali, legati ad ambienti diversi.
Tale variabilitá é detta diversitá biologica ed é strettamente connessa alla diversitá ecologica, cioé alla variabilitá degli ecosistemi di cui le comunitá di organismi fanno parte. La biodiversitá é generata e sostenuta da numerose cause storiche ed attuali: il clima, la struttura geologica, la morfologia, le differenze di latitudine e di altitudine, le attivitá dell'uomo. Essa é un patrimonio collettivo di straordinario valore scientifico, ecologico, economico, culturale e sociale. Nonostante da oltre due decenni (Dichiarazione di Stoccolma della Conferenza sull'ambiente umano del 1972) si sia affermato il dovere di salvaguardare le risorse naturali e soprattutto gli ecosistemi, solo molto di recente una piú diffusa consapevolezza del problema sembra prendere corpo tra i cittadini e nelle istituzioni, spingendo alla adozione di politiche ed azioni finalizzate alla conservazione del patrimonio costituito dall'insieme dei beni naturali. Peraltro, il tasso di estinzione di specie e di scomparsa di ecosistemi a livello planetario é in progressiva accelerazione e le attivitá umane sono riconosciute come la causa prima dell'impoverimento della diversitá biologica ed ecologica.
Lo sviluppo sostenibile
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Non si pensi tuttavia che le attivitá umane abbiano giocato un ruolo sempre e comunque negativo.
Si riconoscono in tali idee i tre requisiti indispensabili per la conservazione della natura:
Nell'area mediterranea in particolare sono molto frequenti le situazioni in cui l'assetto ambientale, non di rado caratterizzato da diversitá biologica molto ricca e qualificata, é stato determinato ed é conservato dall'agricoltura o dalla pastorizia. La coscienza che alcune attivitá possano essere svolte in modo funzionale o comunque non antagonista alla conservazione del patrimonio naturale obbliga a porsi di fronte all'argomento con una mentalitá nuova e piú aperta. E` un approccio innovativo che si ritrova nel concetto di sviluppo sostenibile (non ecologicamente distruttivo) elaborato come obiettivo comune dalla Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo di Rio de Janeiro, tenutasi nel 1992 (Agenda21). Lo stesso concetto é ribadito nella recente Direttiva "Habitat" dell'Unione Europea, che si preoccupa di individuare e catalogare accanto agli ambienti naturali di importanza europea anche quelli seminaturali, cioé determinati dall'azione dell'uomo assieme a quella della natura.
- un'approfondita conoscenza delle diverse componenti del patrimonio naturale presente in un certo territorio;
- una identificazione e comprensione dei fattori decisivi per gli equilibri ecologici da conservare e un controllo della loro evoluzione;
- una attenta e attiva gestione, attuata attraverso l'elaborazione di piani, programmi, politiche settoriali e intersettoriali, basata sui concetti di conservazione della diversitá biologica e di uso sostenibile delle risorse naturali.
Biodiversitá, sviluppo sostenibile ed aree protette
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La "Convenzione sulla diversitá biologica", che costituisce uno degli esiti operativi della Conferenza di Rio de Janeiro, attribuisce un valore assolutamente preminente, per la conservazione del patrimonio naturale, alla istituzione di un "sistema di Aree Protette". I Parchi e le Riserve naturali sono dunque aree individuate, pianificate e gestite con lo scopo di preservare la natura e la sua diversitá. A questo fine nelle aree protette vengono svolte azioni mirate alla riqualificazione e al restauro di ambienti degradati, alla crescita della conoscenza del patrimonio naturale, alla divulgazione e alla didattica delle scienze naturali e ambientali, alla promozione di attivitá compatibili che favoriscano uno sviluppo sostenibile, cioé ecologicamente sano ed equo nella distribuzione dei benefici. Ovviamente tali azioni hanno diversa rilevanza nei parchi rispetto alle riserve: i parchi sono sistemi territoriali piú ampi e complessi, ai quali é assegnato un ruolo di aree laboratorio per l'applicazione diffusa e generalizzata dei principi dello sviluppo sostenibile; le riserve sono territori di estensione limitata, istituite con precipui compiti di tutela e conservazione.
L'azione regionale
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Nel territorio dell'Emilia-Romagna sono ben riconoscibili almeno tre grandi sistemi geografici: la costa adriatica, la pianura padana e l'Appennino. Ciascuno di questi ospita una propria peculiare diversitá ecologica, risultato dei suoi caratteri originari, della sua storia, del suo grado di utilizzabilitá ai fini umani, e cosí via.
La Regione Emilia-Romagna ha da anni in corso norme e programmi per l'istituzione di parchi e riserve regionali e la realizzazione, in questi, di interventi qualificati e mirati; dal 1988 ha inoltre una legge quadro che ha in gran parte prefigurato la stessa legge nazionale.
A tutt'oggi sono stati istituiti 14 Parchi e 12 Riserve naturali pari a circa il 7% dell'intero territorio.
La Regione esercita, attraverso i suoi servizi, importanti funzioni:
- Legislative ed istituzionali: promulga le leggi di settore e di istituzione dei nuovi Parchi e provvedimenti di istituzione delle Riserve Naturali;
- di Pianificazione: elabora il Piano Regionale dei Parchi, approva i Piani Terroriali dei Parchi ed i Programmi di Gestione delle Riserve Naturali;
- di Programmazione:elabora i programmi di investimento assegnando, sulla base delle risorse comunitarie, nazionali e statali, finanziamenti agli Enti di gestione per la realizzazione di progetti e attivitá, controllandone i risultati, approva i Piani di Sviluppo dei Parchi;
- di Indirizzo: definisce linee guida per lo svolgimento di attivitá di pianificazione, programmazione e gestione tecnica e amministrativa delle Aree protette;
- di Coordinamento: coordina gli aspetti legali, finanziari, operativi, informativi, realizzando banche dati, progetti, ricerche, attivitá a vantaggio di tutte le Aree protette regionali.
Nel Piano Regionale dei Parchi, che é parte del Piano Territoriale Paesistico Regionale, sono individuati i Parchi istituiti e quelli in programma, le Riserve istituite e le zone di maggiore interesse naturalistico e paesaggistico-ambientale dove creare nuove riserve. Il sistema di Aree Protette comprende territori rappresentativi della diversitá biologica ed ecologica della regione e al suo interno si trovano la maggior parte degli ambienti rari e minacciati, con molte stazioni di entitá floristiche o faunistiche rare a livello regionale.
Gli Enti di Gestione, con l'apporto degli Enti Locali, che ne fanno parte, e la Regione lavorano quindi a edificare e consolidare un sistema di territori protetti in cui la diversitá biologica e delle culture, che costituiscono il patrimonio non solo dell'Emilia-Romagna ma del paese e del pianeta, vengano conservate e tramandate ai nostri figli. Con l'auspicio che i principi dello sviluppo sostenibile che guidano questa azione divengano un patrimonio culturale comune diffuso nella societá e condizionante tutte le scelte di governo del territorio.
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