Il massiccio montuoso del Corno alle Scale (1945 m) si alza oltre il limite degli alberi nel settore occidentale dell'Appennino bolognese. E' caratterizzato da ritmiche stratificazioni arenacee, messe a nudo nelle strapiombanti pareti del versante orientale. Il parco, che confina con quello dell'Alto Appennino Modenese e con la Toscana, é ricoperto quasi interamente da estesi boschi di faggio, castagneti, boschi misti di latifoglie e rimboschimenti a conifere; alle quote piú elevate si aprono praterie d'altitudine e vaccinieti, qui al loro limite meridionale di distribuzione. Numerose sono le specie vegetali protette che sottolineano l'importanza del parco dal punto di vista botanico: tra le rocce fioriscono astro alpino, primula orecchia d'orso e geranio argenteo. La morfologia del territorio mostra tracce della passata presenza di ghiacciai, sulle quali ha successivamente agito l'azione modellatrice di una fitta rete idrografica. Due sono i torrenti che raccolgono le acque del parco: a ovest il Dardagna, noto per le spettacolari cascate, e a est il Silla, la cui valle ammantata da fitti boschi nasconde angoli selvaggi e inaccessibili. La fauna annovera, insieme a specie tipiche dei boschi appenninici come scoiattolo, tasso, faina, capriolo, anche specie introdotte come muflone e marmotta. Interessanti sono vari esempi di architettura della montagna e le testimonianze storiche sulla vita in questi luoghi raccolte nel Museo Etnografico di Poggiolforato.
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