Il Parco del Gigante, come viene comunemente chiamato, si allunga per tutto il crinale reggiano, cingendo alcune tra le vette piú alte dell'Appennino settentrionale: Monte Cusna, Monte Prado e Alpe di Succiso si elevano oltre i 2000 m. Custodisce preziosi e delicati ambienti montani a spiccata naturalitá, dove sono presenti molte specie botaniche rare e una ricca fauna d'alta quota.
Chiari segni dell'azione di modellamento del paesaggio operata dai ghiacciai del Quaternario sono osservabili intorno a molte sommitá: ampi circhi glaciali, come quello che ospita le sorgenti del Secchia, chiudono la testata valliva dei principali torrenti e i depositi morenici ospitano spesso laghi, specchi d'acqua in fase di interramento e torbiere. Sulle praterie di altitudine volteggia l'aquila reale, mettendo in fuga le marmotte, e volano agili lo spioncello, il sordone e il raro stiaccino. Vallette nivali e brughiere a mirtillo conservano la maggior parte delle specie botaniche regionali considerate relitti delle glaciazioni, come pennacchio rotondo ed erica baccifera. Scendendo lungo i versanti montuosi del parco si incontrano estesi boschi di faggio, nuclei spontanei di abete bianco e rimboschimenti a conifere, come la celebre Abetina Reale. I boschi coprono gran parte del territorio, stentando solo sulle pareti arenacee ripide e profondamente incise degli schiocchi, particolari forme erosive osservabili a tratti nelle valli dell'Ozola, del Riarbero e del Secchia.
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