Il parco é una lunga striscia di territorio che accompagna per circa 20 km il corso del Taro, estendendosi sulla vasta conoide del fiume al passaggio tra collina e pianura e su parte dei terrazzi alluvionali quaternari. Nonostante l'agricoltura, gli insediamenti industriali e l'intensa attivitá estrattiva abbiano intaccato l'alveo e le zone limitrofe, l'area risulta di grande importanza ornitologica per l'elevato numero di specie di uccelli che in ogni stagione vi si possono osservare. Soprattutto grazie all'avifauna migratoria, che sfrutta in gran numero la valle del Taro come corridoio naturale tra la Padania e il Tirreno, nel parco sono state segnalate oltre duecento specie di uccelli. Alcuni nidificano nel greto, come sterna comune, fraticello, occhione, corriere piccolo, altri colonizzano i boschi ripariali, come nitticora e garzetta; nelle anse piú riparate svernano molte specie di anatre. Rappresentativa degli ambienti fluviali é la vegetazione, che si presenta distribuita secondo il grado di adattamento all'acqua. Dove il fiume assume la caratteristica struttura a canali intrecciati, salici e pioppi crescono sulle isole di ciottoli; i canali di risorgiva e le acque ferme sono circondate da cannucce di palude, tife e giunchi; nei prati aridi spicca una raritá botanica, Coriaria myrtifolia, presente in regione solo lungo il corso del Taro.
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