REGIONE EMILIA ROMAGNA
Servizio Paesaggio, Parchi e Patrimonio Naturale
RIQUALIFICAZIONE DI HABITAT FLUVIALI DEL TARO
VITALI PER L’AVIFAUNA
Decisione della Commissione del 15.07.1998
Titolo del
progetto:
RIQUALIFICAZIONE DI
HABITAT FLUVIALI DEL TARO VITALI PER L’AVIFAUNA
Il progetto ha lo
scopo di conservare:
NA1 X uno
o più siti di interesse comunitario proposti da uno Stato Membro ai sensi della Direttiva Habitat (“la
lista nazionale” come indicato nell’Articolo 4);
NA2 uno o più siti designati come Zone
a Protezione Speciale ai sensi della Direttiva Uccelli (Articolo 4);
NA3 una o più specie in pericolo
appartenenti alla flora ed alla fauna elencate negli Allegati II e IV della
Direttiva Habitat e nell’Allegato I della Direttiva Uccelli.
Il progetto sarà
eseguito nel seguente paese: ITALIA/Regione Emilia Romagna
Data d’inizio prevista: 01.01.1999. Data di fine:
31.12.2001
RIQUALIFICAZIONE DI HABITAT FLUVIALI
DEL TARO VITALI PER L’AVIFAUNA
Il Parco Fluviale Regionale del Taro
è localizzato nella parte centrale della valle del Taro, tra la collina e la
pianura. Il fiume Taro è lungo circa 120 km e scorre nel Parco per un tratto di
20 km in una zona antropizzata a breve distanza dalla città di Parma. Il Parco,
istituito nel 1988, comprende il S.I.C. IT4020002 di Rete Natura 2000 e la Z.P.S. omonima, in corso di designazione
da parte del Ministero Ambiente.
L’alveo del Taro intaglia la coltre alluvionale quaternaria dell’alta pianura. A causa dell’attività estrattiva e di derivazione idraulica, si è prodotto nell’ultimo ventennio un passaggio da un tipico profilo naturale (canali anastomizzati mupltipli), ad un profilo semplificato (uno o due rami attivi). Ciò ha infatti comportato un aumento della velocità della corrente con accentuati processi di erosione durante le piene e un incremento del deposito durante i periodi di ridotto apporto idrico. Tali ambiti di intensa sedimentazione sono attualmente esclusi dalle periodiche naturali sommersioni e sono stati colonizzati da una copertura stabile di pioppi che oltre a non costituire un habitat di interesse per l’avifauna rafforzano il processo di modificazione dell’ambiente fluviale.
Il progetto ha come obiettivo la riqualificazione funzionale di alcune aree del Parco, attraverso azioni di ripristino e di conservazione di habitat di importanza comunitaria minacciati da processi di degrado innescati prima dell’istituzione del Parco.
In particolare, si intende procedere
alla riapertura di rami secondari che isolando porzioni di greto rendono più
efficace la salvaguardia dei siti di nidificazione di Sterna hirundo, S.
albifrons e delle numerose coppie di Burhinus oedicnemus e Calandrella
brachydactyla di elevata rappresentatività nel sistema delle aree protette
nazionali. Tale azione di ricreazione di isole, affiancata dall’asportazione
della copertura vegetale di origine sinantropica ivi insediata potrà ampliare
la superficie idonea all’espansione delle aree riproduttive precedentemente
indicate.
La riapertura di canali e di rami
con acqua debolmente corrente e la realizzazione di una scala di rimonta per
pesci, favoriscono l’incremento della fauna ittica locale. Il Taro rappresenta
infatti un’importante zona di risalita di Alosa fallax e l’area ospita
ancora siti di riproduzione di specie di interesse conservazionistico: Barbus
plebejus e B. meridionalis, Leuciscus souffia, Chondrostoma
genei e Cobitis taenia.
L’introduzione di misure atte a
migliorare le condizioni di vita della fauna ittica sostengono inoltre le
necessità trofiche degli uccelli ittiofagi insediati sia sul greto che nella
garzaia del Parco che ospita numerose coppie di Nycticorax nycticorax, Egretta
garzetta, Ardeola ralloides e la saltuaria nidificazione di Milvus
migrans. Traggono benefici da questi interventi anche specie che
frequentano l’area fluviale durante il periodo invernale come Egretta alba
e Phalacrocorax carbo sinensis.
Attraverso l’acquisizione in
proprietà del bosco della garzaia si intende tutelare direttamente il residuo
lembo di *44.3 (Foreste alluvionali residue di Alnion glutinoso-incanae) habitat
prioritario omai relittuale nel Parco. Inoltre, procedendo alla ricostituzione
funzionale delle risorgive d’alveo che ospitano settori con prevalenza di
canneto idonei alla sosta e allo svernamento di Botaurus stellaris, e
una pluralità di habitat di interesse conservazionistico *22.34 (Stagni
temporanei mediterranei) 24.223 (Fiumi alpini e loro vegetazione riparia
legnosa di Myricaria germanica) 24.224 (Fiumi alpini e loro vegetazione
riparia legnosa di Salix eleagnos) si promuove il mantenimento della
complessità ecologica di questo sistema. Infine, mediante interventi di
vivaistica in situ si contribuisce ad incrementare la diffusione
nell’ambito del Parco di Myricaria germanica che nel sito presenta
stazioni di importanza biogeografica in quanto ai margini meridionali
dell’areale di diffusione europeo.
Le azioni di conservazione proposte
saranno sostenute da opportune campagne di sorveglianza, soprattutto in periodo
estivo, per il controllo dell’accesso del pubblico fruitore delle aree di greto
e verranno accompagnate da adeguate iniziative di divulgazione relativamente
alle fasi di realizzazione e dei risultati conseguiti con gli interventi.
L’esistenza del Parco Regionale
dotato di un supporto normativo di tutela, l’attribuzione della qualifica di
S.I.C. e di Z.P.S. consentono di garantire sia la prosecuzione efficace delle azioni che si
intraprendono con questo progetto, sia di attivare successive misure di
conservazione.
SUMMARY
OF THE PROJECT
REQUALIFICATION
OF TARO FLUVIAL HABITATS VITAL TO AVIFAUNA
The
Taro Regional Fluvial Park is located in the middle part of the Taro Valley, in
between hills and plain. The Taro river is nearly 120 Km in length and it flows
in the Park for 20 km, in an anthropic area, near the town of Parma. The Park,
established in 1988, includes the S.I.C. IT4020002 di Rete Natura 2000 and the homonymous Z.P.S.
is going to be designed by the Ministry of Environment.The river-bed crosses
the Quaternary alluvial fan deposits of the high plane. Due to the impact of
gravel-pit and catchments, a passage from typical natural profile (multiple
anastomised channels) to a simplified profile (one or two active branches)
occurred during the last twenty years. The consequences were the increase of
water flow velocity with a marked erosion process during flooding and an
increment of gravel’s deposit during the transiction periods from high to low
flows. These areas of intense sedimentation are now excluded from the periodic
natural floods and have been colonised by stable covering of poplars, which do
not produce a suitable habitat for avifauna and reinforce the modification processes
for the fluvial environment.
The
project's objective is the functional requalification of habitats of E.C.
importance, managed in an incorrect way before the Park institution. In
particular, we intend to proceed to the reopening of secondary branches to
isolate gravel bank portions and help the safeguard of Sterna hirundo
and S. albifrons nesting sites, and those of several couples of Burhinus
oedicnemus and Calandrella brachydactyla, which are highly
representative in the national protected areas system. Such an action of
recreating islands, together with the removal of the sinanthropic vegetable
covering settled there, will be able to enlarge the surface suitable for
expansion of the reproductive areas previously indicated.The reopening of
channels and branches with feebly running water and the realisation of a fish
ladder favour the growth of local fishes fauna. The area in fact represents an
important running up zone of Alosa fallax and it still gives hospitality
to reproduction sites of species to be preserved: Barbus plebejus and
B. meridionalis, Leuciscus souffia, Chondrostoma genei and Cobitis
taenia.
The
introduction of measures for the improving of fishes fauna life conditions also
sustains the trophic needs of ichthyophagous birds settled upon the gravel bank
and in the heronery of the Park which gives hospitality to numerous couples of
Nycticorax nycticorax, Egretta garzetta, Ardeola ralloides and to the
desultory nesting of Milvus migrans. Other species frequenting the
fluvial area in winter, such as Egretta alba and Phalacrocorax carbo
sinensis, also benefit by these interventions.
Through
the acquisition in property of the heron wood it is meant to protect directly
the residual strip of *44.3 (Residual alluvial forests Alnion
glutinoso-incanae), priority habitat now residual in the Park.
Moreover, by proceeding to the functional reconstruction of bed springs which
give hospitality to spots with prevalence of reed bed suitable for the rest and
wintering of Botaurus stellaris and a plurality of habitats of
conservation interest such as *22.34 (Mediterranean temporary ponds) 24.223
(Alpine rivers and their ligneous vegetation with Myricaria germanica)
24.224 (Alpine rivers and their ligneous vegetation with Salix eleagnos)
the maintenance of the ecological complexity of this system is promoted.
Finally, through preservation interventions in situ it is intended to
increase the diffusion in the Park of Myricaria germanica which presents
in the place stations of biogeographic importance as they are situated at the south borders of European diffusion
area.
The
conservation actions here proposed will be sustained by adequate surveillance
campaigns, mostly in the summer season, for the control of public admittance to
gravel bank areas., and will be accompanied by suitable divulgation initiatives
concerning the realisation phases and the intervention results.
The
existence of the Regional Park supported by a normative protection and the
attribution of S.I.C. and Z.P.S.
qualification can assure the effective carrying out of the actions to be
undertaken with this project as well as the activation of further conservation
measures.
RESUME DU PROJET
REQUALIFICATION DES HABITATS FLUVIAUX DU TARO VITAUX POUR
LA FAUNE ORNITHOLOGIQUE
Le Parc Fluvial Régional du Taro est localisé dans la
partie centrale de la Vallée du Taro, entre la colline et la plaine. La riviére
Taro a 120 km de long environs et coule dans le Parc pour 20 km dans une zone
anthropisée près de la ville de Parme. Le Parc, institué dans le 1988, comprend
au S.I.C. IT4020002 de Rete Natura 2000 et l'homonyme Z.P.S. est en train de désignation par le Ministère de
l'Environnement.
Le lit du Taro traverse les dépôts de cône alluviaux
Quaternaires de la haute plaine. A cause d’activités extractives et de drainage
s’est produit un passage d'un typique profil naturel (canaux anastomisés
multiples) à un profil simplifié (une ou deux branches actives) pendant les
derniers vingt ans. Le consequences ont été l’augmentation de la vitesse du
courant avec d’accentués processus d’affouillement pendant les submersions et
un accroissement du dépôt de gravier pendant les periodes de transition des
hauts aux bas flux. Ces territoires d’intense sédimentation sont actuellement
exclus des submersions naturelles périodiques et ils ont été colonisés par une
couverture stable de peupliers qui ne constituent pas un habitat propice à la
faune ornithologique et ils renforcent le processus de modification de
l'environnement fluvial.
L’objectif du projet est la réqualification fonctionnelle
d’habitats d'importance communautaire gérés incorrectement avant l'institution
du Parc.
En particulier, on entend procéder à la réoverture de
branches secondaires qui en isolant de portions de grève rendent plus efficace
la sauvegarde des sites de nidification de Sterna hirundo, S.
albifrons et des nombreuses couples de Burthinus oedicnemus et Calandrella
brachydactyla d'élevée représentativité dans le système des aires protégées
nationales. Cette action de recréation d'îles, soutenue par l'enlèvement de la
couverture végétale d'origine sinanthropique installée là, pourra étendre la
surface apte à l'expansion des aires reproductives precedemment indiquées.
La réoverture de canaux et de branches avec de l'eau
faiblement courante et la réalisation d'une échelle de remontée pour poissons,
favorisent le augmentation des poissons locaux. Le Taro représent en effet une
importante zone de remontée de Alosa fallax et l'aire accueille encore
quelques sites de reproduction d'espèces d'intérêt conservatif: Barbus
plebejus et B. meridionalis, Leuciscus suffia, Chondrostoma genei et
Cobitis taenia.
L'introduction de mesures aptes à améliorer les
conditions de vie des poissons soutient en outre les besoins trophiques des
oiseaux ichtyophages installés soit sur la grève soit dans la heronnière du
Parc qui abrite plusieurs couples de Nycticorax nycticorax, Egretta
garzetta, Ardeola ralloides et la nidification irrégulière de Milvus
migrans. Même certaines espèces qui fréquentent l'aire fluviale pendant
l'hiver comme Egretta alba et Phalacrocorax carbo sinensis tirent
des bienfaits de ces interventions.
A travers l'acquisition de la propriété du bois de la
héronnière on entend protéger directement le restant bout de *44.3 (Residual
alluvial forests Alnion glutinoso-incanae), habitat prioritaire
désormais épave dans le Parc. En outre, en procedant à la reconstruction
fonctionnelle des résurgences du lit qui abritent des secteurs avec une
majorité de cannaie aptes à la arrêt et à l’hivernage de Botaurus stellaris
et une pluralité d'habitats d'intérêt conservatif *22.34 (Mediterranean
temporary ponds) 24.223 (Alpine rivers and their ligneous vegetation with Myricaria
germanica) 24.224 (Alpine rivers and their ligneous vegetation with Salix
eleagnos) on encourage l'entretien de la complexité écologique de ce
système. Enfin, au moyen des interventions pépiniéristes in situ on
contribue à augmenter la diffusion dans le territoire du Parc de Myricaria
germanica qui dans le site présente des stations d'importance
biogéographique en tant qu’aux bords méridionaux de l'aire de diffusion
européenne.
Les actions de conservation proposées seront soutenues
par d'opportunes campagnes de surveillance, surtout pendant l'été, pour le
contrôle de l'accès du public aux aires de la grève, et elles
seront accompagnées d'appropriées initiatives de divulgation concernant les
phases de réalisation et les rèsultats obtenus grâce aux interventions.
L'existence du Parc Régional doté d'un support normatif
de sauvegarde, l'attribution du titre de S.I.C. et de Z.P.S. consentent de
garantir soit la continuation efficace qu'on entreprend avec ce projet, soit
d'activer de suivantes mesures de conservation.
Nome : PARCO FLUVIALE REGIONALE DEL
TARO
Superficie (ha) : 2.302 Codice NUTS della
regione : IT4
Statuto di protezione Comunitaria :
S.I.C. e Z.P.S. in fase di designazione
Codice NATURA 2000 : IT4020002
Descrizione scientifica :
Il Parco Fluviale Regionale del Taro
è localizzato nell’alta pianura per un tratto di circa 20 km in una zona
antropizzata a breve distanza dalla città. Il perimetro del Parco, istituito
nel 1988, include il S.I.C. IT4020002 (proposto per Rete Natura 2000) che è corrispondente alla Z.P.S. (come indicata dal Ministero
Ambiente e tuttora in corso di designazione). L’alveo del Taro intaglia la
coltre alluvionale quaternaria della pedecollina; la dinamica fluviale,
conseguentemente all’impatto con attività estrattive e di derivazione
dell’acqua, si è modificata nell’ultimo ventennio, passando da un profilo
idrografico caratterizzato da canali anastomizzati, ad un profilo semplificato
costituito da uno o due canali. Si è inoltre determinato l’insediamento di una
copertura stabile di pioppi nelle isole del greto che, oltre a non costituire
un habitat di interesse per l’avifauna, rafforza il processo di modificazione
dell’ambiente fluviale. La banalizzazione dell’alveo riduce la presenza di
elementi morfologici fondamentali per le attività vitali della fauna ittica che
presenta specie di interesse comunitario. L’area è inserita lungo un’importante
rotta migratoria per l’avifauna e molte specie di importanza comunitaria vi
sostano per la nidificazione e/o lo svernamento. Locali salienze delle falde
superficiali originano impaludamenti o canali di risorgiva che ospitano flora
rara e minacciata. All’interno del Parco si evidenzia un mosaico di habitat
umidi e xerofili alcuni dei quali di importanza comunitaria prioritaria.
PRINCIPALI TIPI DI HABITAT DELL'ALLEGATO I DELLA
DIRETTIVA HABITAT PRESENTI SUL SITO
Codice : Codice
come indicato nella Direttiva Habitat.
Nome : Nome
del tipo di habitat come indicato nella Direttiva Habitat.
% : %
di copertura del tipo di habitat rispetto all'intera area del sito interessata
dal progetto.
Oggetto d'intervento (T) : Barrare
se il tipo di habitat è direttamente oggetto d'intervento.
|
* |
Codice |
Nome |
% s |
T |
Note (stato di conservazione ecc.) |
||
|
|
|
|
|
|
R |
C |
G |
|
* |
22.34 |
Stagni temporanei mediterranei |
|
X |
B |
A |
B |
|
* |
34.11 |
Terreni erbosi calcarei carsici Alysso-Sedion
albi |
|
|
A |
A |
A |
|
* |
44.3 |
Foreste alluvionali residue di Alnion
glutinoso-incanae |
|
X |
B |
A |
A |
|
|
24.223 |
Fiumi alpini e loro vegetazione
riparia legnosa di Myricaria germanica |
|
X |
B |
B |
B |
LIFE-Natura
98-6,1
|
|
24.224 |
Fiumi alpini e loro vegetazione
riparia legnosa di Salix eleagnos |
|
X |
A |
A |
A |
|
|
24.52 |
Chenopodietum rubri dei fiumi submontani |
|
X |
A |
A |
A |
|
|
31.88 |
Formazioni di Juniperus
communis su lande o prati calcarei |
|
|
A |
A |
A |
|
|
37.31 |
Praterie in cui è presente la Molinea
su terreni calcarei e argillosi (Eu-Molinion) |
|
|
C |
|
|
|
|
61.3 |
Ghiaioni del Mediterraneo
occidentale e termofili delle Alpi |
|
X |
A |
A |
A |
|
|
44.17 |
Foreste a galleria di Salix
alba e Populus alba |
|
X |
A |
A |
A |
|
* |
34.32 |
Sub-Atlantic-semi-dry
calcareous grasslands “Mesobrometi” |
|
|
A |
A |
A |
|
* |
34.33 |
Sub-Atlantic-very-dry
calcareous grasslands “Xerobrometi” |
|
|
A |
A |
A |
|
* |
61.6 |
Ghiaioni dell’Europa centrale
calcarei |
|
|
A |
A |
A |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
s La Regione Emilia Romagna non ha ancora stabilito le % di copertura; è
peraltro in stampa la carta della vegetazione del Parco che riporta formazioni
comprendenti gli habitat per i quali si integrerà successivamente il valore
di copertura. Nelle note vengono riportati i
codici di Rete Natura 2000 relativi a: R: rappresentatività A: rappresentatività eccellente B: buona rappresentatività C: rappresentatività significativa C: grado di conservazione A: conservazione eccellente B: buona conservazione C: conservazione media o ridotta G: valutazione globale A: valore eccellente B: valore buono C: valore significativo |
SPECIE INCLUSE NELL'ALLEGATO II DELLA
DIRETTIVA HABITAT PRESENTI NEL SITO
G° : GRUPPO: M=Mammiferi, A=Anfibi, R=Rettili, F= Pesci,
I=Invertebrati, P=Piante
* : Barrare
se la specie è elencata come prioritaria in accordo con l'Allegato II della
Direttiva Habitat
x : Incluse
nell’Allegato IV della
Direttiva Habitat
+ Specie
proposte dall’Italia per aggiorare l’elenco dell’Allegato I della
Direttiva Habitat
Oggetto d'intervento (T) : Barrare se la specie è direttamente oggetto
d'intervento.
|
G° |
* |
T |
NOME SCIENTIFICO (IN LATINO) |
DIMENSIONI DELLA POPOLAZIONE NEL
SITO |
|||
|
|
|
|
|
STANZIALE |
MIGRATORIA |
||
|
|
|
|
|
|
RIPRODUZIONE |
SVERNAMENTO |
STAZIONAMENTO |
|
F |
|
x |
Alosa fallax |
|
x |
|
|
|
F |
|
x |
Chondrostoma genei |
x 0.021 i/mq |
x |
|
|
|
F |
|
x |
Leuciscus
souffia |
x 0.04 i/mq |
x |
|
|
|
F |
|
x |
Barbus
plebejus |
x 0.12 i/mq |
x |
|
|
|
F |
|
x |
Barbus meridionalis |
x 0.011 i/mq |
|
|
|
|
F |
|
x |
Cobitis taenia |
x scarso |
x |
|
|
|
I |
|
|
Lucanus cervus |
x |
|
|
|
|
I |
|
|
Cerambyx cerdo |
x |
|
|
|
|
I |
|
|
Lycaena dispar |
x |
|
|
|
|
M |
|
|
Rhinolophus ferrumequinum |
x |
|
|
|
|
M |
|
|
Plecotus auritus |
x |
|
|
|
X |
M |
|
|
Eptesicus serotinus |
x |
|
|
|
X |
M |
|
|
Myotis daubentoni |
x |
|
|
|
X |
M |
|
|
Muscardinus avellanarius |
x |
|
|
|
X |
A |
|
|
Hyla italica |
x |
|
|
|
X |
A |
|
|
Rana dalmatina |
x |
|
|
|
X |
A |
|
|
Bufo viridis |
x |
|
|
|
X |
A |
|
|
Triturus carnifex |
x |
|
|
|
X |
R |
|
|
Lacerta viridis |
x |
|
|
|
X |
R |
|
|
Podarcis muralis |
x |
|
|
|
X |
R |
|
|
Podarcis sicula |
x |
|
|
|
X |
R |
|
|
Coluber viridiflavus |
x |
|
|
|
X |
R |
|
|
Natrix tessellata |
x |
|
|
|
X |
I |
|
|
Zerynthia polyxena |
x |
|
|
|
X |
I |
|
|
Stylurus
flavipes |
x |
|
|
|
X |
P |
|
|
Myricaria germanica |
|
|
|
|
X |
P |
|
|
Orchis
coriophora |
|
|
|
|
X |
P |
|
|
Typha
laxmannii |
|
|
|
|
X |
P |
|
|
Typha minima |
|
|
|
|
+ |
F |
|
|
Padogobius martensi |
x scarso |
|
|
|
+ |
F |
|
|
Gobio gobio |
x scarso |
|
|
|
+ |
I |
|
|
Cicindela majalis |
|
|
|
|
+ |
I |
|
|
Apatura ilia |
|
|
|
|
|
Note: La specie Alosa fallax non è presente nel sito a causa
di uno sbarramento artificiale situato più a valle. Per le dimensioni della popolazione
ittica si riportano i dati di densità (individui x mq) estrapolati da un
campionamento effettuato nel corso dello studio della fauna ittica del Parco
del Taro realizzato nel 1995. N.B. Si interviene migliorando il
sito |
SPECIE
DELLA DIRETTIVA UCELLI PRESENTI NEL SITO
* : Barrare
se le specie sono considerate come "prioritarie ai fini del
cofinanziamento LIFE" in
conformità a quanto stabilito dal Comitato ORNIS
Oggetto d'intervento (T) : Barrare se la specie è direttamento oggetto
d'intervento.
* |
T |
NOME SCIENTIFICO (IN LATINO) |
DIMENSIONE DELLA POPOLAZIONE NEL
SITO |
|||
|
|
|
STANZIALE |
MIGRATORIA |
||
|
|
|
|
RIPRODUZIONE |
SVERNAMENTO |
STAZIONAMENTO |
SPECIE DELL'ALLEGATO I DELLA
DIRETTIVA UCCELLI |
||||||
* |
x |
Botaurus stellaris |
|
|
x <5 individui |
x |
|
x |
Ixobrychus minutus |
|
x 12 coppie |
|
|
|
x |
Nycticorax nycticorax |
|
x >100 coppie |
|
x |
|
x |
Ardeola ralloides |
|
X 2 coppie |
|
x |
|
x |
Egretta garzetta |
|
x 20 coppie |
x |
x |
|
x |
Egretta alba |
|
|
x 20 individui |
x |
|
|
Ardea purpurea |
|
|
|
x |
|
|
Ciconia nigra |
|
|
|
x |
|
|
Ciconia ciconia |
|
|
|
x |
|
|
Aythya nyroca |
|
|
|
x |
|
|
Pernis apivorus |
|
|
|
x |
|
x |
Milvus migrans |
|
X 2 coppie |
|
x |
|
|
Circus aeruginosus |
|
|
|
x |
|
|
Circus
pygargus |
|
|
|
x |
|
|
Pandion
haliaetus |
|
|
|
x |
|
|
Falco colombarius |
|
|
x |
x |
|
|
Falco peregrinus |
|
|
x |
x |
|
|
Porzana porzana |
|
|
|
x |
|
|
Porzana parva |
|
|
|
x |
|
|
Himantopus himantopus |
|
|
|
x |
|
x |
Burhinus oedicnemus |
|
30 coppie |
|
x |
|
|
Pluvialis apricaria |
|
|
x |
x |
|
|
Philomachus pugnax |
|
|
|
x |
|
|
Tringa glareola |
|
|
|
x |
|
x |
Sterna hirundo |
|
145 coppie |
|
x |
|
x |
Sterna albifrons |
|
15 coppie |
|
x |
|
|
Chlidonias hybridus |
|
|
|
x |
|
|
Chlidonias niger |
|
|
|
x |
|
|
Asio flammeus |
|
|
x |
x |
|
x |
Caprimulgus europaeus |
|
15 coppie |
|
|
|
|
Alcedo atthis |
x |
5 coppie |
|
|
|
x |
Calandrella brachydactyla |
|
41 coppie |
|
x |
|
|
Lullula arborea |
|
1 coppia |
x |
x |
|
|
Anthus campestris |
|
|
|
x |
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Luscinia svecica |
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x |
* |
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Acrocephalus paludicola |
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x |
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Lanius collurio |
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6 coppie |
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x |
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Lanius minor |
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x |
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Emberiza
hortulana |
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x |
ALTRE SPECIE MIGRATORIE
D'IMPORTANZA PER IL PROGETTO |
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Falco vespertinus |
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x |
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Falco subbuteo |
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x |
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x |
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Charadrius dubius |
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x |
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x |
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Charadrius
hiaticula |
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x |
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Tringa stagnatilis |
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x |
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Calidris minuta |
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x |
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Calidris temminckii |
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x |
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Calidris ferruginea |
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x |
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Chlidonias leucopterus |
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x |
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Otus scops |
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x |
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x |
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X |
Merops apiaster |
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x |
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x |
|
X |
Riparia riparia |
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x |
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x |
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Hirundo rustica |
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x |
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x |
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Delichon urbica |
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x |
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x |
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Anthus
trivialis |
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x |
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Motacilla flava |
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x |
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x |
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Luscinia megarhinchos |
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x |
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x |
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Phoenicurus phoenicurus |
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x |
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x |
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Saxicola rubetra |
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x |
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Oenanthe
oenanthe |
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x |
|
x |
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Acrocephalus schoenobaenus |
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|
x |
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Acrocephalus
palustris |
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x |
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x |
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Acrocephalus
scirpaceus |
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x |
|
x |
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Acrocephalus
arundinaceus |
|
x |
|
x |
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Hippolais
polyglotta |
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x |
|
x |
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Sylvia
cantillans |
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x |
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x |
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Sylvia hortensis |
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x |
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Sylvia communis |
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x |
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Sylvia borin |
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x |
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Phylloscopus bonelli |
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x |
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Phylloscopus sibilatrix |
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x |
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Phylloscopus trochilus |
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|
x |
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Muscicapa striata |
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x |
|
x |
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Ficedula
hypoleuca |
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|
x |
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Oriolus oriolus |
|
x |
|
x |
Note: (T) sono barrate tutte le specie
che traggono diretto beneficio dagli interventi proposti sugli habitat |
PRINCIPALI CAUSE DI
VULNERABILITA/MINACCIA SUI SITI OGGETTI D'INTERVENTO
Gli effetti di alterazioni dirette
pregresse e le modificazioni conseguenti alle attività antropiche collaterali hanno
inciso sulla struttura dell’ambiente fluviale provocando condizioni di
vulnerabilità che possono essere così sintetizzate:
·
canalizzazione
dei rami attivi del fiume e perdita del profilo idrografico naturale;
·
diminuzione della
presenza di acque lentiche in rami secondari e conseguente riduzione degli
habitat legati all’apporto idrico della falda superficiale;
·
costruzioni di
briglie inadeguate alla risalita per la riproduzione della fauna ittica;
·
pregressa
sdemanializzazione di tratti degli habitat fluviali esterni con progressiva
riconversione ad aree agricole;
· derivazioni e captazioni per uso
agricolo ed industriale concesse senza tener conto del deflusso minimo vitale
(cfr. Dir. CEE
78/659 fauna ittica <Versione
consolidata>);
·
affrancamento di ampie
aree di greto dal flusso della corrente con colonizzazione floristica
prevalentemente alloctona derivante dalla germinazione di varietà
sinantropiche;
·
inadeguata
sistemazione post colturale degli ambiti di cava perifluviali e golenali con
perdita del valore funzionale di aree esondabili;
·
esiti di
escavazioni con affioramento di falda esposta e conseguente vulnerabilità per
la qualità delle acque.
PRECEDENTI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE
Nell’area non sono state effettuate iniziative
con il sostegno comunitario, gli interventi fino ad oggi realizzati sono stati
finanziati direttamente dell’Ente di gestione del Parco e dalla Regione Emilia
Romagna.
L’istituzione del Parco Fluviale
Regionale del Taro ha sancito l’importanza naturalistica dell’area,
evidenziando l’urgenza della conservazione del patrimonio faunistico, vegetale
e culturale caratteristici dell’area protetta. Il perimetro del Parco include
il S.I.C. n. IT4020002 (proposto per Rete Natura 2000) che a sua volta si sovrappone al
perimetro della Z.P.S. (come indicata dal Ministero
Ambiente e tuttora in corso di designazione).
All’interno del territorio del Parco
sono stati effettuati interventi localizzati di rinaturazione che hanno avuto
come risultato il recupero di aree marginali degradate attraverso la bonifica
di micro-discariche e la piantumazione di specie per favorire il ripristino di
formazioni vegetazionali autoctone.
Sono state condotte indagini sullo
stato di conservazione dell’ambiente e sulle cause di vulnerabilità:
·
censimento delle
derivazioni idriche e delle captazioni per uso umano;
·
studio
idrogeologico per l’istituzione di una rete di controllo dell’acquifero;
·
studio sulle
variazioni morfologiche del fiume ed individuazione di aree inondabili e dei
punti a rischio di erosione;
·
indagine per il
recupero della qualità delle acque e per la definizione dei deflussi minimi
vitali (tuttora in corso);
·
ricerca sullo
stato fitosanitario dei soprassuoli forestali.
Numerose ricerche sulle popolazioni faunistiche
presenti hanno dimostrato la forte valenza naturalistica del territorio:
·
studio della
popolazione nidificante di Riparia riparia;
·
monitoraggio
delle colonie e dei siti riproduttivi di Sterna hirundo e Burhinus
oedicnemus;
·
monitoraggio
pluriennale dell’avifauna;
·
analisi della
distribuzione, situazione e problemi di conservazione di Rettili e Anfibi;
·
studio sulla
fauna ittica del Parco e sui popolamenti di macroinvertebrati.
Tutto questo ha portato
all’elaborazione di un PIANO DI INTERVENTO NATURALISTICO PER IL RECUPERO DELLE
AREE DEGRADATE di cui questo progetto costituisce un primo stralcio funzionale.
OBIETTIVI DEL PROGETTO
Obiettivi generali:
·
Promuovere la
riqualificazione funzionale di alcune aree del Parco attraverso azioni di ripristino
della naturale struttura dell’ecosistema fluviale al fine di conservare habitat
prioritari di importanza comunitaria (quali: *22.34 Stagni temporanei
mediterranei, *44.3 Foreste alluvionali residue di Alnion glutinoso-incanae)
e altri habitat che figurano nell’Allegato I della
Dir. CEE 92/43, minacciati da processi di degrado innescati
prima dell’istituzione del Parco.
·
Procedere
alla riapertura di rami secondari che, isolando porzioni di greto, rendono
più efficace la salvaguardia degli habitat vitali all’avifauna (comprendente
specie dell’Allegato I della
Dir. CEE 79/409 quali: Sterna hirundo, Sterna albifrons,
Burhinus oedicnemus, Calandrella brachydactyla).
·
Migliorare
localmente l’assetto idrodinamico con la riapertura di rami ad acqua
debolmente corrente per invertire il processo di erosione che comporta la
perdita di habitat golenali di Allegato I della
Dir. CEE 92/43 (quali: 24.223 Fiumi alpini e loro vegetazione
riparia legnosa di Myricaria germanica; 24.224 Fiumi alpini e loro
vegetazione riparia legnosa di Salix eleagnos; 44.17 Foreste a galleria
di Salix alba e Populus alba).
·
Promuovere il
ripristino di aree idonee alla sosta e svernamento di *Botaurus
stellaris e tratti fluviali con caratteristiche utili per la riproduzione
della batracofauna e della fauna ittica (che annovera specie dell’Allegato II della
Dir. CEE 92/43 quali Barbus plebejus, Barbus meridionalis,
Chondrostoma genei, Cobitis taenia, Leuciscus souffia e Alosa fallax ).
·
Acquisire
un terreno che ospita un residuo lembo di bosco ripariale riferibile
all’habitat *44.3 Foreste alluvionali residue di Alnion glutinoso-incanae ove
è situata la garzaia del Parco in cui
nidificano Egretta garzetta, Nycticorax nycticorax, Ardeola
ralloides (comprese nell’Allegato I della
Dir. CEE 79/409).
·
Costruzione di una
scala di risalita per consentire il raggiungimento delle aree di frega alla
fauna ittica da attuarsi in corrispondenza di uno sbarramento artificiale situato
a valle, in prossimità del limite del Parco; tale intervento rafforzato dalla
creazione di ricoveri sottosponda alternati da raschi e correntini consentirà
di ottenere ambienti di rifugio per i pesci nei periodi di magra estivi e nei
momenti critici delle piene stagionali
Risultati attesi:
Il processo di riqualificazione
dell’ambiente fluviale sarà conseguito mediante azioni di restauro
naturalistico che comportano interventi di tipo idraulico e attraverso la
realizzazione di opere per la mitigazione di pregressi impatti negativi, si
promuoveranno concrete misure di conservazione del patrimonio naturale tuttora
presente nel sito.
In particolare si opererà per
ottenere:
·
Ripristino
di brevi tratti di canali in margine all’alveo per isolare porzioni di
greto, in modo tale che ambienti oggi connessi alla terraferma risultino
delimitati da acqua, con la finalità di ricreare isole e rami secondari con
lanche;
·
Eliminazione in
alcune aree del greto fluviale della vegetazione arborea, di origine
sinantropica, che ostacola il processo di rimodellamento naturale legato al
regime torrentizio, e riduce le potenzialità riproduttive di Laridae e Charadriiformes;
·
Ripristino della
circolazione idrica per migliorare le condizioni delle zone umide
perifluviali al fine di incrementare la
consistenza e promuovere la naturale diffusione dei locali nuclei di Myricaria
germanica, componente floristica dell’habitat 24.223, che nel sito presenta
elevato valore biogeografico in quanto trattasi di stazione al margine
meridionale dell’areale di diffusione; e attivando
la sperimentazione vivaistica per la germinazione da seme e la propagazione
da talee.
·
Miglioramento
dello stato fitosanitario del bosco ripariale ed incremento della
consistenza numerica della garzaia.
·
Incremento
del popolamento ittico con effetti positivi anche per le popolazioni di
uccelli ittiofagi.
·
Ripristino
naturalistico di aree marginali che tuttora ospitano lembi di canneto al
fine di incrementare i siti idonei alla sosta e allo svernamento di *Botaurus
stellaris;
·
Monitoraggio
dello stato e della consistenza della fauna e delle condizioni ecologiche
preliminari all’intervento e controllo successivo per stabilire l’efficacia
delle azioni intraprese per individuare correttamente le modalità attuative di
prosecuzione degli interventi;
·
Aumento
della sensibilizzazione del pubblico che frequenta l’area del Parco
attraverso iniziative di educazione
ambientale finalizzate al rispetto del territorio e alla protezione
dell’avifauna nidificante.
DETTAGLI SULLE AZIONI PROPOSTE
A. Azioni preparatorie
Le azioni
preparatorie inizieranno il 01.01.1999 e termineranno il 31.12.1999 e risultano
di seguito elencate:
· consultazioni con enti territorialmente competenti per stipula di accordi e di
convenzioni (Parco Regionale Fluviale del Taro, Magistrato per il Po, Autorità
di Bacino, Ufficio Tecnico Erariale) e con i Privati proprietari per
l’ottenimento delle autorizzazioni dovute;
· stipula di una convenzione tra la Regione Emilia Romagna
ed il Parco del Taro, ente responsabile della gestione del progetto e della
esecuzione dei lavori;
· predisposizione delle delibere di Giunta Regionale e del
Consiglio del Parco per l’approvazione dello schema di convenzione e del
relativo impegno di spesa;
· predisposizione delle delibere per la stipula di
convenzione con le Ferrovie dello Stato per l’effettuazione dei lavori della
scala di risalita sotto il ponte ferroviario di Pontetaro.
· attivazione di protocolli d’intesa con l’Aeronautica
Militare per la creazione di un sistema di attraversamento di un oleodotto
militare interrato, intercettato con lo scavo del canale di alimentazione della
zona umida
Organizzazione amministrativa
preliminare:
a)indizione di gara di appalto per lavori di movimento ghiaia per apertura
canali e riporto materiale litoide; lavori per costruzione della scala di
risalita per fauna ittica; sistemazione dei tratti fluviali e l’asportazione
della vegetazione sinantropica, realizzazione della zona umida*
b)documenti necessari per l’acquisto di particelle catastali con copertura
forestale dove è situata la garzaia
c)richiesta di concessione, in base al diritto di prelazione previsto dalla Legge.
37/94, di alcuni terreni demaniali per interventi di vivaistica
e per lo scavo della zona umida
d)recupero della documentazione aerofotografia e catastale per sostituzione aree
di intervento fluviali con aree golenali interne per realizzazione zona umida*
e)convenzioni con:
·
associazioni per la
vigilanza
·
Università per
consulenze per il monitoraggio tecnico
·
Ferrovie dello
Stato
f)incarichi per:
·
monitoraggio
·
progetti di movimento
ghiaia, scala di risalita e risistemazione tratti fluviali per fauna ittica
Incarichi per le elaborazioni
tecniche e direzione lavori relativamente ai progetti esecutivi per:
·
lavori di
movimento ghiaia
·
scala di risalita
per fauna ittica
·
risistemazione
tratti fluviali per fauna ittica
·
asportazione
vegetazione e manutenzione bosco
·
spese per
incarichi per programma di sicurezza nei cantieri e per collaudi*
Elaborazione
dei piani di gestione
Gli studi svolti precedentemente dal
Parco costituiscono i lavori d’inventario scientifico preliminari alla
realizzazione del progetto.
Si ritiene altresì necessario
predisporre il monitoraggio per aggiornare i dati di localizzazione delle aree riproduttive
delle specie che saranno direttamente interessate dal progetto.
Tali azioni saranno date in appalto
secondo dalle modalità previste dalla normativa vigente nell’ambito della
convenzione tra Parco ed Università di Parma
B. Acquisto/affitto
fondiario e/o di diritti d'uso[1]
Acquisto
del bosco della garzaia ad Ozzano.
Di proprietà privata, l’esteso
complesso forestale ripariale è stato progressivamente degradato a causa del
forte emungimento della falda per l’utilizzo agricolo e industriale di aree
adiacenti al perimetro del Parco.
Sono necessari interventi colturali
e interventi di riapertura di brevi tratti di canali preesistenti e intasati
da materiali terrosi di riporto per migliorare il drenaggio e per favorire
il recupero dei lembi di habitat 44.3 (Foreste alluvionali residue di Alnion
glutinoso-incanae) e mantenere la storica garzaia in cui nidificano (Nycticorax
nycticorax, Egretta garzetta e dal 1994 anche Ardeola ralloides e Ardea
cinerea). L’acquisizione si rende indispensabile a causa di oggettive
difficoltà ad accordarsi con il proprietario per effettuare la necessaria
manutenzione, in quanto lo stato generale di deperienza del complesso forestale
viene considerato funzionale ad un possibile ampliamento delle adiacenti aree
agricole.
Con il progetto si intende
acquistare alcune particelle per complessivi 18,0992 ha comprendenti il
complesso boschivo e si dovrà procedere al frazionamento di una particella
catastale in quanto i lembi di incolti erbacei interclusi dove si intende
erigere la torre per il controllo della garzaia non vengono posti in vendita
dal proprietario.
Si acquisteranno 18,0992 ha
Terreni demaniali in concessione
Richiesta di concessione, in base al
diritto di prelazione previsto dalla Legge.
37/94, di alcuni terreni demaniali destinati al ripristino di
zone umide finalizzate alla creazione di aree idonee per la sosta delle specie
ornitiche di interesse comunitarie un vivaio in
situ per l’acclimatazione della specie Myricaria germanica ed
altra flora di importanza nazionale e regionale
Per questa azione non si prevede un
costo in quanto è in corso una trattativa con il Ministero delle Finanze perché
i Parchi ottengano in concessione le aree richieste senza pagamento di un
canone o mediante il pagamento di una quota simbolica. In questo secondo caso,
il Parco potrà direttamente farsi carico dell’onere dovuto, in quanto oggi non
quantificabile.
C. Gestione
saltuaria del biotopo
Sono previste azioni che non
rientrano nella normale manutenzione del biotopo.
INTERVENTI IDRAULICI
Tali interventi diretti alla
ricostituzione di adeguate condizioni di deflusso risultano essere indispensabili
per il ripristino delle condizioni idonee alla riproduzione dell’avifauna (in
particolare di Laridae e Charadriiformes) e dell’ittiofauna.
a)in località Ponte Taro è previsto un intervento finalizzato alla
diminuzione della capacità erosiva del fiume mediante: allargamento della
sezione fluviale tramite riapertura
del canale fluviale ad ovest (ora colmato) e spostamento del
materiale litoide in punti di erosione critici per la difesa spondale. Con tale intervento si intende isolare una porzione di greto per ricreare
l’ambiente idoneo alla riproduzione di Burhinus oedicnemus, Sterna hirundo e
S. albifrons.
b)in località Ricco-Fornovo si realizza una zona
umida finalizzata alla creazione di un bacino con acque
basse per la messa a dimora di piante acquatiche di interesse
conservazionistico e per la predisposizione di un’area trofica idonea
all’alimentazione degli ardeidi nidificanti nella vicina garzaia e per la sosta
di uccelli acquatici di passo o svernanti, con particolare attenzione alla
ricreazione di siti idonei alla sosta e allo svernamento di Botaurus
stellaris.
c)costruzione di una scala di risalita
per pesci in corrispondenza della briglia fluviale situata
sotto il ponte ferroviario in località Ponte Taro. Sebbene il ponte ferroviario
ricada fuori dell’area del Parco la briglia fluviale interferisce pesantemente
sugli spostamenti delle popolazioni ittiche presenti in questa zona di fiume.
Essendo l’opera costituita da una scogliera in massicciata collegata ad una
soglia in calcestruzzo, quest’ultima risulta insormontabile per i pesci. Da un
campionamento effettuato nel 1995 è emerso infatti che un numero decisamente
elevato di Barbus plebejus, e quantità discretamente abbondanti di
Chondrostoma genei, Leuciscus souffia e Padogobius martensii erano presenti
nelle pozze a valle della massicciata e all’interno della stessa, mentre nessun
pesce era presente all’altezza della soglia in calcestruzzo, confermando come
una grande quantità di pesci venga segregata a valle del manufatto che
costituisce una grave limitazione alle migrazioni trofiche e riproduttive di
tutte le specie ittiche del basso Taro. Si prevede un intervento di modifica
della soglia in calcestruzzo e messa in posa di una rampa in pietrame simile
alla scogliera in massicciata verso valle
d)asportazione vegetazione. Sono previsti interventi di taglio e di
asportazione della vegetazione arborea sinantropica a pioppo e il diradamento
della copertura vegetale nelle aree occupate da Burhinus oedicnemus, Sterna
hirundo e S. albifrons saranno avviati con questo progetto ( nella MAPPA
DEL SITO) e saranno successivamente inclusi nelle operazioni di manutenzione
ordinaria del Parco.
e)ripristino
lungo brevi tratti fluviali, di poche decine di metri (da stabilirsi a
seguito del monitoraggio) di alcuni elementi morfologici fondamentali per lo
svolgimento delle attività vitali alla fauna ittica attraverso la creazione di
una successione di buche oblunghe alternate a raschi, ricoveri sottosponda o in
pieno alveo
D. Gestione
periodica del biotopo
Gli interventi riguardano:
AVIFAUNA:
Acquisto e installazione di una
torre di avvistamento nell’area naturalistica denominata Le Chiesuole.
Da tale punto di osservazione sarà possibile compiere il monitoraggio ordinario
dell’avifauna presente nella zona umida ripristinata e favorire la
fruizione del patrimonio naturalistico dell’area per le attività di educazione
ambientale. Potrà pertanto essere impiegata nelle attività didattiche e di
divulgazione del progetto.
La torre sarà impiantata sulla riva
del lago, l’installazione è prevista per l’estate 2000
La localizzazione nella fascia
rivierasca del lago ricreato comporta la realizzazione della schermatura di un
tratto del sentiero di accesso con cannicciato per ridurre l’impatto causato
dalla frequentazione pubblica
Le specie che nidificano a terra nelle
aree aperte sono vulnerabili per impatto antropico ed elevata predazione. Per
questo, accanto a misure preventive di ripristino di habitat (interventi
idraulici e asportazione copertura vegetale), si ritiene importante
incrementare l’ordinaria sorveglianza con specifiche azioni di controllo ai
nidi da parte di personale adeguatamente istruito in collaborazione con il
personale del Parco, individuando le fonti di disturbo e operando per la
sensibilizzazione del pubblico fruitore dell’area.
Pertanto è prevista la convenzione
con associazioni non governative (LIPU sezione locale, Guardie ecologiche
...)
AMBIENTI COMPRENDENTI HABITAT DI
INTERESSE COMUNITARIO:
Manutenzione
del bosco della garzaia.
Gli studi sullo stato fitosanitario
delle formazioni forestali del Parco mettono in luce la necessità di una
manutenzione straordinaria dei boschi ripariali poiché sono presenti numerosi
esemplari arborei deperienti.
Per la realizzazione di questo intervento ci si avvarrà
della collaborazione di personale esterno specializzato. I lavori potranno
essere supportati da volontari appartenenti ad associazioni ambientaliste. A
seguito di controlli appositamente realizzati con la messa in opera di
piezometri ed il rilievo topografico di dettaglio si è giunti alla conclusione
che per migliorare il drenaggio si rendono necessari interventi per
rifunzionalizzare il drenaggio con la riapertura di brevi tratti di canali.
Prelievo di esemplari di piante
acquatiche che si sviluppano in condizioni critiche e loro successiva messa a
dimora in nicchie idonee alla riproduzione per creazione di un vivaio in
situ. La rilocalizzazione degli impianti vivaistici in situ nelle
aree V1 e V2 si è resa necessaria per la distruzione della stazione individuata
in passato a causa delle piene dell’autunno 2000. Verranno effettuati inoltre
interventi di preparazione e sistemazione morfologica del substrato.
E. Sensibilizzazione
del pubblico e divulgazione
dei risultati
Per la sensibilizzazione del
pubblico e la divulgazione dei risultati saranno utilizzati diversi canali
informativi:
Esposizioni organizzate.
a)partecipazione a manifestazioni tradizionali che si svolgono nel periodo
estivo in 3 dei 5 Comuni il cui territorio ricade nel Parco. In tali occasioni
è possibile avvicinare molte persone che risiedono nel parco o che lo
frequentano pertanto è uno strumento efficace per la divulgazione del progetto
e dei suoi risultati.
b)Incontri di divulgazione per presentazione dell’intervento finanziato alla Provincia.
c)Seminario sulla
gestione delle aree fluviali per la conservazione del patrimonio naturale rivolto ai Parchi fluviali e aperto
agli operatori tecnici e ai corpi di vigilanza che operano sul territorio.
Predisposizione di tre differenti
depliant riportanti il logo LIFE, l’indicazione del proponente, dell’Ente
co-finanziatore, la descrizione del sito, degli obiettivi del progetto, degli
interventi effettuati e dei risultati ottenuti.
I destinatari principali degli
stampati sono stati individuati nei partecipanti alle visite guidate, negli
studenti delle scuole di ogni ordine e grado che visitano il parco, nel
pubblico delle manifestazioni locali di cui al punto precedente. Ricordando che
il Parco è di recente istituzione si può segnalare che la richiesta di visite
guidate da parte delle scuole è andata continuamente aumentando passando da 55
classi nel 1994 a 125 classi nel 1996. La scelta di differenziare i prodotti è
volta al raggiungimento di differenti tipi di fruitori dell’area per una
migliore divulgazione del progetto delle sue finalità e dei risultati
raggiunti.
a)depliant illustranti il progetto in fase iniziale (3.000 copie).
b)depliant illustranti il progetto in fase terminale (3.000 copie)
c)mappe per visitatori (2.500 copie)
d)20 copie di audiovisivi per supporto scolastico
e)Pubblicazioni tecniche sul progetto.
a)Per la sensibilizzazione del pubblico fruitore dell’area al rispetto delle
norme di comportamento nelle aree di nidificazione dell’avifauna (greto, garzaia,
zone umide...) e per il rispetto degli habitat di importanza comunitaria saranno predisposte
ed installate 120 tabelle nei diversi punti attinenti agli interventi del
progetto.
Per promuovere e sostenere il
contatto con il pubblico relativamente alle iniziative indicate in precedenza
(Esposizioni organizzate e guide per visite naturalistiche) si stipuleranno
convenzioni con giovani laureati organizzati in cooperative locali.
F. Gestione
generale del progetto
Al fine di acquisire tutta la
certificazione necessaria per avviare il progetto ed attivare le singole fasi
degli interventi è necessario predisporre e coordinare il piano delle procedure
autorizzative e delle azioni di collaudo e di controllo.
In particolare, gli Enti già
contattati per i diversi aspetti progettualli e che saranno direttamente
coinvolti per le competenze attribuite dalle Leggi dello Stato Italiano sono:
·
AUTORITÀ DI
BACINO cui spetta il compito della pianificazione sovraordinata della gestione
degli ambiti fluviali;
·
MAGISTRATO PER IL
PO incaricato del controllo operativo e della sicurezza idraulica deve
rilasciare paeri in merito agli interventi in alveo;
·
DIPARTIMENTO DEL
TERRITORIO E UFFICIO TECNICO ERARIALE cui spetta il compito di assegnare in
concessione le particelle del demanio fluviale.
·
Ministero della Difesa- Aeronautica militare per le pratiche relative
all’intercettazione dell’oleodotto
·
Ferrovie dello Stato per le autorizzazione relative alla modificazioni
apportate al basamento del ponte ferroviario per la realizzazione della scala
di risalita
·
Sopraintendenza ai Beni Artistici e Culturali per gli interventi da
svolgersi all’interno dell’area vincolata con il Decreto n. di Bellezze
Naturali.
·
Autorizzazione del Comune di Fornovo per la realizzazione della zona umida
di Ricco’ e per il collegamento con il depuratore per l’immissione dell’acqua
Prestazioni in convenzione e
consulenze.
Per verificare l’adeguatezza della
progettazione esecutiva degli interventi si deve sottoporre a monitoraggio lo stato
del patrimonio naturale: habitat e specie la cui conservazione e valorizzazione
costituiscono obiettivi generali degli interventi.
In particolare sono necessari
approfondimenti sullo stato dell’avifauna nidificante e della comunità ittica e
delle condizioni dei popolamenti vegetali degli habitat di importanza
comunitaria.
Sono stati contattati ed hanno dato
la loro adesione al progetto i seguenti Enti con i quali saranno stipulate
convenzioni per produrre le analisi preliminari, le indicazioni progettuali e,
in corso d’opera, le opportune verifiche tecnico scientifiche:
·
Università di
Parma (Dipartimento di Biologia - sezione di Zoologia e sezione di Ecologia e
di Botanica);
·
Istituto
Nazionale per la Fauna Selvatica
La collaborazione con questi Enti,
individuati in quanto hanno già prodotto numerose ricerche nel Parco.