
Se beviamo nitrati ...
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Non tutti i contaminanti
contenuti nell'acqua sono velenosi.
Il nitrato, una delle
sostanze responsabili delle più gravi forme di inquinamento
delle acque nei paesi in via di sviluppo, è un nutriente
essenziale per la crescita delle piante e rappresenta
un anello fondamentale del ciclo biogeochimico dell'azoto.
Esso viene prodotto dai batteri
a partire dall'azoto atmosferico e anche attraverso la
disgregazione chimica delle rocce. In quantità eccessive,
il nitrato può essere dannoso per gli uomini e per gli
altri animali.
Elevati
livelli di nitrato nell'acqua sono causati in larga misura
dall'uso di fertilizzanti ricchi di nitrato e di letame.
Il problema è particolarmente acuto nelle aree in cui
è molto diffuso l'allevamento dei maiali. Il nitrato è
dannoso soprattutto per i bambini piccoli: nell'apparato
digerente, esso viene trasformato in nitrito, un composto
che riduce la capacità del sangue di ossigenarsi, il che,
a sua volta, conferisce alla pelle del bambino un colorito
bluastro e porta a una lenta asfissia.
Questa condizione, denominata
"sindrome del bambino blu", colpisce i neonati
nutriti con il biberon aggiungendo al latte in polvere
acqua contenente alte percentuali di nitrati. Il grosso
problema è che in realtà nessuno sa quale sia il livello
"di sicurezza" del nitrato nelle acque; la Commissione
Europea raccomanda che la concentrazione di nitrato nell'acqua
potabile non superi i 50 mg/l, mentre l'Organizzazione
Mondiale per la Sanità raccomanda di non superare un limite
doppio di questo.

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