Tra acqua e terraUN FIUME SENZ'ACQUAUNA VOLTA C'ERA L'ACQUAUN FIUME SENZ'ACQUASIAMO TUTTI CON L'ACQUA ALLA GOLA…SI FA PER DIRE!ACQUA AZZURRA ... ACQUA RARAACQUA AZZURRA ... ACQUA RARALa salute dell'acqua
 

SIAMO TUTTI CON L'ACQUA ALLA GOLA…SI FA PER DIRE!

Acquapercorso | C'era una volta l'acqua | Siamo tutti con l'acqua alla gola...

Magari! Purtroppo accade il contrario! L'acqua viene sfruttata come se fosse una risorsa inesauribile per usi civili, industriali e irrigui , ma l'acqua prelevata rischia di superare quella che… viene dal cielo. In altre parole non è possibile prelevare dal Taro più acqua di quanta ne piove sull'intero bacino. Il corso d'acqua è un'arteria che assolve l'importantissima funzione di distribuire l'acqua nel territorio: in superficie e nel sottosuolo; dalla montagna alla pianura. Il letto ghiaioso del Taro, specialmente nel tratto tutelato dal Parco, è un importante approvvigionamento per le falde. Ghiaie e sabbie del subalveo, estremamente permeabili, consentono ad una enorme quantità d'acqua di infiltrarsi nel sottosuolo e di alimentare così grandi falde. Falde che forniscono acqua anche molto lontano dal Parco. Un prelievo eccessivo in superficie e dal sottosuolo determina una diminuzione generale della disponibilità idrica: in subalveo con gravi conseguenze nel periodo di secca, nelle falde con un progressivo abbassamento e riduzione. Un danno non limitato al solo territorio del Parco.

Canale naviglio Taro - Esempio di canale di bonifica nel territorio del Parco del TaroIl tratto di fiume compreso nel perimetro del Parco è soggetto a numerose derivazioni e canalizzazioni a scopo irriguo che, se da un lato creano ambienti suggestivi e interessanti dal punto di vista naturalistico, dall'altro sottraggono al fiume significativi volumi di acqua. Le canalizzazioni a monte sono una delle principali cause dell'abbassamento delle falde di pianura. A ciò hanno contribuito considerevolmente le passate escavazioni in alveo che ne hanno determinato il restringimento, impedendo l'allagamento invernale delle golene e diminuendo di conseguenza il passaggio di acqua nelle falde.

L'acqua non può essere considerata una risorsa di un territorio delimitato: fa parte di un sistema ampio la cui unità è riconducibile all'intero bacino idrografico. Gli interventi dell'uomo nella valle del Taro influenzano i flussi di acqua anche nella bassa parmense. Ma la gestione dell'intero bacino del Taro (e degli altri affluenti del Po) ha interazioni idriche che riguardano l'intera Pianura Padana. Un esempio di queste importanti relazioni ci viene dato dalla cementificazione del territorio. Strade ed urbanizzazioni (e riduzione della copertura forestale) fanno scivolare rapidamente la pioggia nei fiumi. Le piene scorrono velocemente a valle, "raddrizzano" il percorso dell'acqua con un minore arricchimento delle falde. Si comprende come sia importante considerare l'acqua una risorsa esauribile che deve essere gestita in modo sostenibile: se non lo faremo per lungimiranza ora, lo faremo domani per necessità, quando l'acqua sarà considerata una vera e propria "rarità" .


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Falde (Un viaggio verso……)
Acqua azzurra, acqua rara
Come salvare l'acqua
Prelievo di acqua

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