La salute dell'acquaCOME SALVARE L'ACQUAACQUARISPARMIO QUOTIDIANOL'INDUSTRIA E L'ACQUAL'AGRICOLTURA E L'ACQUAACQUARISPARMIO QUOTIDIANOLa Natura nell'acqua
 

COME SALVARE L'ACQUA

Acquapercorso | Come salvare l'acqua | Introduzione

Il greto - Purtroppo sul greto dei fiumi si incontrano rifiuti di vario tipoIl consumo idrico divide oggi il mondo tra chi consuma acqua per soddisfare gli sprechi e chi non riesce a soddisfare il fabbisogno vitale o quello sociale. Nei paesi industrializzati lo sviluppo sociale ed economico ha fortemente incrementato il consumo di acqua e le quantità utilizzate sono ormai diventate enormi, molto più di quanto pensiamo. Il prelievo idrico ha provocato un grave impatto sull'ambiente del quale solo da poco si comincia a prendere coscienza.

Fino a pochi anni fa infatti, i progetti per il prelievo e l'utilizzo dell'acqua erano mirati unicamente ad obiettivi di tipo economico e scarso era l'interesse per gli effetti indotti sul regime dei corsi d'acqua e per gli impatti generati sul territorio. Pochi pensavano che l'uso indiscriminato di acqua avrebbe comportato un forte degrado dell'ambiente e che fosse necessario garantire ad un corso d'acqua il "deflusso minimo vitale". La risorsa acqua era considerata inesauribile.

Oggi il problema del prelievo delle acque viene avvertito come una delle maggiori emergenze ambientali e desta forte preoccupazione anche la qualità stessa della risorsa. Infatti l'uso dell'acqua, indispensabile alla nostra vita civile, porta inesorabilmente al degrado delle sue qualità originarie. L'eccesso di sostanze organiche e inquinanti sversate nei corpi idrici ne limita la naturale capacità autodepurativa creando la necessità di ricorrere a tecnologie molto gravose dal punto di vista economico per recuperarne le caratteristiche iniziali.

E' quindi necessario giungere ad un oculato utilizzo della risorsa idrica per ridurre gli sprechi e per garantire un'equilibrata coesistenza tra attività umane ed ecosistemi che dalla risorsa acqua dipendono. In questo contesto si inserisce l'ultima legge italiana sulla tutela delle acque, la 152/99, che si pone l'obiettivo di tutelare la qualità dell'acqua oltre che di incentivare il risparmio idrico.

La legge 152/99, ha abrogato completamente la precedente legge sull'acqua, la legge 319/1976 , la cosiddetta "legge Merli". Quest'ultima si limitava per lo più a regolamentare il regime degli scarichi definendone i limiti consentiti, mentre il nuovo testo unico si occupa di:

  • prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinati;
  • conseguire il miglioramento dello stato delle acque e proteggere adeguatamente quelle destinate ad usi particolari (es. acque potabili, acque di balneazione, acque idonee alla vita dei pesci);
  • perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili;
  • mantenere la capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché la capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.

Per la prima volta non ci si preoccupa più solo degli scarichi, ma anche della quantità di acqua consumata. Il risparmio della risorsa idrica diviene quindi un obiettivo importante, per il cui raggiungimento scattano alcuni nuovi obblighi a carico delle autorità competenti:

  • stendere una previsione di bilancio idrico
  • regolamentare una più razionale utilizzazione delle acque e defininire la priorità degli usi
  • eliminare gli sprechi e l'inefficienza delle reti di adduzione e distribuzione
  • promuovere il riutilizzo dell'acqua, tramite incentivi ed agevolazioni alle imprese dotate di impianti di riciclo o riutilizzo
  • informare e diffondere metodi e tecniche di risparmio idrico in tutti i settori.

Non tutta l'acqua presente sul nostro pianeta è disponibile per essere utilizzata. La scarsa quantità di acqua sfruttata dall'uomo è destinata prevalentemente ad usi agricoli, industriali e domestici. Qualunque sia il tipo di utilizzo dell'acqua da parte dell'uomo, deve essere attuato l'uso razionale di questa risorsa e la sua tutela qualitativa e quantitativa.

Il greto - Purtroppo talvolta sul greto dei fiumi capita di trovare rifiuti di vario tipoAnche il Parco del Taro nell'ambito delle norme di attuazione del proprio Piano Territoriale ha stabilito che

"le acque superficiali e sotterranee e le zone umide nel Parco e nel Pre-Parco, costituiscono l'elemento centrale del Parco del Taro, e pertanto sono soggette a tutela, attraverso azioni congiunte di prevenzione e di monitoraggio che riguardano: la diretta protezione e controllo della qualità e della quantità delle acque, la conservazione della flora e degli ambienti, la valorizzazione e la riqualificazione dei sistemi ecologici modificati dalle attività antropiche, in particolare di quelle di escavazione. (….) I corsi d'acqua che attraversano il territorio del Parco (…) sono da considerarsi privilegiati ai fini della loro classificazione come acque a specifica destinazione funzionale che richiedono protezione e miglioramento per essere idonee alla vita dei pesci. L'Ente di Gestione (EdG) per garantire (…..) il livello di deflusso necessario all'equilibrio degli ecosistemi connessi con le acque, individua i criteri per l'ammissibilità degli attingimenti, delle derivazioni e delle captazioni, esistenti e proposte (….). Quando la portata del Taro, nel tratto ricadente nel Parco, risulta tale da pregiudicare la conservazione della vita acquatica, L'EdG ne fa segnalazione all'Autorità di Bacino del Po e/o ad altri enti competenti in materia di prelievi idrici, invitando ad assumere opportuni provvedimenti. (….) Il sistema delle acque va posto sotto stretta osservazione, attraverso programmi specifici di monitoraggio da attivarsi da parte dell'Ente di gestione (….). Le azioni di monitoraggio dovranno essere condotte con metodologie a basso impatto ambientale. Si dovrà monitorare l'evoluzione della morfologia fluviale per recuperare le divagazioni laterali del corso d'acqua ed inoltre il flusso idrico per individuare un sistema di parametri quali-quantitativi, specifici del fiume Taro, atti a garantire le condizioni necessarie alla vita acquatica e all'ottimizzazione dei processi autodepurativi. L'EdG dovrà provvedere ad attivare interventi diretti e approfondimenti di studio; in particolare si dovrà: - prevedere la realizzazione di scale di risalita per la fauna ittica; - verificare la possibilità tecnica di realizzare aree di espansione delle acque attraverso un sistema di canali e di specchi d'acqua al fine di rinaturalizzare aree degradate; - approfondire lo studio per la realizzazione di interventi di depurazione delle acque con sistemi naturali, creando aree di fitodepurazione nei corpi idrici minori connessi agli scarichi delle principali aziende zootecniche - (…) "
(Titolo II Capo I art.9).


Acqua disponibile (Quanta acqua per l'uomo)
Bilancio idrico (Acqua che arriva…..)
Uso umano (Acqua da bere)
L'ecosistema fiume
Capacità autodepurante (Un grande depuratore)
Inquinamento (Chi inquina?)
Deflusso minimo vitale
Decreto Lgs. 152/99
Carta europea dell'acqua
Piano Territoriale del Parco

Abilita la visualizzazione delle note per la didattica
La salute dell'acquaCOME SALVARE L'ACQUAACQUARISPARMIO QUOTIDIANOL'INDUSTRIA E L'ACQUAL'AGRICOLTURA E L'ACQUAACQUARISPARMIO QUOTIDIANOLa Natura nell'acqua
Torna all'inizio della pagina
Sito a cura del Parco fluviale del Taro - Tutti i diritti riservati - 2000-2001 - info@parcotaro.it

Le proposte didattiche del Parco fluviale del Taro
Poni le tue domande ai nostri esperti !
L'esperto risponde

Vai al sito ufficiale del Parco fluviale del Taro

Vai al sito ufficiale di INFEA

Stampa la pagina corrente in versione ottimizzata Visualizza i giochi correlati a questo argomento