
Gobidae
La natura nell'acqua
| I pesci
del parco del Taro | Gobidae
GOBIDAE
Ghiozzo padano
Padagobius
martensi
Caratteristiche: 35-44 squame lungo la linea laterale;
prima dorsale con 6 raggi indivisi; seconda dorsale con
10-12 raggi divisi; pinna anale arrotondata con 7-9 raggi
divisi.
Lunghezza massima fino a 10 cm; peso fino 12-15 gr.
Descrizione:
la forma e l'aspetto sono simili a quelle del ghiozzo
di ruscello da cui si differenzia soprattutto per la diversa
colorazione.
Il colore di fondo è infatti bruno o bruno-verde; l’addome
è invece più chiaro, biancastro o giallognolo; sul dorso
e sui fianchi possono essere presenti delle bande più
scure che scendono fino ai fianchi.
Caratteristica è inoltre una macchia nera ben evidente
posta all'apice superiore delle pinne pettorali.
Biologia: all'interno del bacino padano vive in
un ampia gamma di ambienti che vanno da quelli lotici
di molti torrenti della fascia pedemontana a quelli tipicamenti
lentici di molti canali della pianura veneta; diffusissimo
è inoltre in tutta la fascia delle risorgive dove in molti
casi è la specie numericamente dominante.
La biologia del ghiozzo padano è particolarmente interessante
ed è stata studiata in modo approfondito (Gandolfi e Torricelli,
1985).
È una specie spiccatamente territoriale ed ogni individuo
difende strenuamente il proprio territorio non permettendo
l'ingresso dei propri simili; l'unica eccezzione a questa
abitudine si nota soltanto nel periodo riproduttivo (da
Maggio a Luglio) quando i maschi attirano, anche mediante
l'emissione di infrasuoni, le femmine nella propria porzione
di fondale; dopo la deposizione e la fecondazione delle
uova i maschi allontanano immediatamene dalla femmina
che provvedono a vigilare le uova sino alla schiusa.
I giovani nati si spostano abbastanza velocemente dal
territorio del genitore e dopo una breve fase di socialità
manifestano precocemente la tendenza territoriale, colonizzando
le aree marginali delle zone occupate dagli adulti.
Distribuzione: il ghiozzo padano è presente in
tutto il settore di fiume compreso fra Fornovo e Ponte
Taro; da un punto di vista quantitativo la sua presenza
appare maggiore nel tratto mediano e terminale del corso
d’acqua.
La specie è ampiamente diffusa in tutto il bacino padano
ed è quasi certamente presente anche in altre zone d'Italia
dove però risulta essere stato transfaunato dal suo originario
areale di distribuzione.
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