ACQUA DA BERE
Acquapercorso
| Il ciclo
dell'acqua | Acqua da bere
Tra il 1950 e il 1990 l'uso mondiale
di acqua è triplicato e si è stimato che nel 1996 stavamo
usando più della metà delle acque superficiali disponibili.
Tuttavia disponibile non significa utilizzabile. Infatti,
l'acqua destinata al consumo umano non deve solo essere
disponibile ma deve avere precisi requisiti di qualità:
non deve contenere sostanze chimiche dannose, nè germi
e deve avere caratteristiche organolettiche favorevoli
(niente odori e sapori sgradevoli e deve essere perfettamente
limpida e fresca).
E' proprio per questo motivo che le aree
di alimentazione delle risorse idriche, superficiali o
sotterranee, e gli impianti che fanno parte degli acquedotti
devono essere protetti da ogni possibile fonte di inquinamento
.
L' delle acque è considerato un uso "privilegiato"
e per questo vengono utilizzate preferibilmente acque
di falda che, grazie alla filtrazione che hanno subito
scorrendo nel sottosuolo ed essendo soggette ad un rischio
inferiore di inquinamento, hanno di norma caratteristiche
idonee dal punto di vista qualitativo.
Talvolta, però, vengono utilizzate a
scopo potabile le acque superficiali (fiumi o laghi);
in questo caso non è detto che le caratteristiche di tali
acque siano pienamente soddisfacenti, per cui vengono
attivati complessi trattamenti di potabilizzazione.
Il (ovvero il consumo medio per abitante al
giorno) è l'unità di misura per calcolare il fabbisogno
globale di acqua potabile e varia in relazione al contesto
socio-economico. Attualmente viene stimato che in una
città media il consumo pro capite sia di circa 300-350
l al giorno.

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